SAN GIOVANNI BATTISTA - MONTE COLOMBO

La nostra storia
Situata nel bellissimo paesaggio collinare dell´entroterra riminese, la parrocchia di San Giovanni Battista
è stata fondata nel 1998 dal Vescovo Mons. Mariano de Nicoló.
Essa è la fusione di quatto precedenti parrocchie:
- Santi Carlo e Rocco a Taverna;
- San Giovanni Battista a Croce;
- San Martino a Monte Colombo e
- San Savino.
Il primo parroco dal 1998 al 2001 è stato don Egidio Brigliadori, giá parroco di Croce.
Al caro don Egidio è seguito dal 2001 al 2017 don Massimo Zonzini di nazionalitá Sammarinese,
al quale sono stati associati: il diacono Marcello Ugolini di Coriano, dal 2002,
e don Massimo Sarti, come parroco in solido, dal 2008.
Nel luglio del 2017 Don Massimo Zonzini è stato sostituito da Don Mauro Angelini,
parroco in solido con don Massimo Sarti.
A partire dal giugno del 2016 i parroci si sono presi cura anche delle parrocchie di:
- Sant'Apollinare a Santa Maria del Piano;
- Santi Biagio e Simeone a Montescudo;
- Santi Pietro e Paolo a Trarivi;
tutte site nell’ex comune di Montescudo,
prima guidate da don Roberto Battaglia, assieme a don Stefano Perugini.
L'unità pastorale ricopre cosí l’intero territorio del comune di Montescudo - Monte Colombo.
Le nostre chiese

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Documento storico

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SS. CARLO E ROCCO - TAVERNA
“Nel territorio della parrocchia di S. Martino di Monte Colombo (diocesi di Rimini), presso il fiume Conca, non lungi dal luogo dove in passato esisteva la chiesa di S. Giorgio in Salgareto, già da molto tempo distrutta per l’opera devastatrice della natura o degli uomini, ora sorge in fertilissima vallata un villaggio denominato «Taverna» fiorente per numero di abitanti
e per ubertosa copia di prodotti agricoli.
Ivi, tre secoli or sono, come risulta da memorie storiche, già esisteva una cappella, alla quale, per comodità di accesso, abitualmente affluivano gli abitanti del luogo per assistere ai divini ufficii, nelle Domeniche e nelle altre feste.
Nel secolo passato, poi, siccome la vecchia cappella andava in rovina, con offerte dei fedeli una nuova chiesa fu edificata dalle fondamenta e dedicata ai SS. Carlo e Rocco.”
Tratto dal decreto vescovile del 10 agosto 1934
firmato dal vescovo Vincenzo Scazzoli
e dal cancelliere vescovile Amato Magi.

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SAN GIOVANNI BATTISTA - Croce
“Fra Rio Melo e il fiume Conca, fra San Savino e Monte Colombo, si stende territorialmente la parrocchia di San Giovanni Battista di Croce. Dalla torre campanaria se ne può osservare tutta l’estensione, anche se lo sguardo rimane più facilmente attirato dal suggestivo paesaggio, segnato dall’azzurro orizzonte del mare e dalle ondulate colline che di crinale in crinale
giungono fino al monte Carpegna.
Più o meno ai tempi della pieve di San Savino (anno 903) o poco dopo, ha inizio anche la storia di Croce.
Il primo documento da noi ritrovato
e che ne attesta l’esistenza è del 1059.
...
Fra il 1600 e il 1800 deve esserci stata una fervente vita parrocchiale, testimoniata dalla presenza di Compagnie e Confraternite che contavano numerosi iscritti e possedevano discrete quantità di beni temporali. La loro diligente gestione ci ha lasciato numerosi volumi di verbali e note contabili
(il più antico è del 1791; l’ultimo è del 1900).
Dell’antica chiesa e del luogo in cui sorgeva non ci sono tracce. L’edificio attuale sorge sulla sommita del colle ed è stato ricostruito nel 1945 da mons. Castiglioni,
dopo il devastante passaggio del Fronte.”
Nota del 10 novembre 1988 firmata dal parroco del tempo
don Egidio Brigliadori.

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SAN MARTINO - MONTE COLOMBO
“Mi aveva sempre lasciato perplesso il settecentesco quadro del Soleri posto in bella mostra nell’abside della chiesa di San Martino a Monte Colombo: da una parte rappresenta San Martino con altri santi e dall’altra San Giorgio che trafigge il drago.
Non capivo l’avvicinamento delle due figure di santi. Sfogliando poi un libro di storia mi sono incontrato con la visita pastorale alla diocesi di mons. Castelli. Durante tale visita, l’11 settembre 1577, il Vescovo passò dalla parrocchia di San Paterniano di Marazzano a San Martino di Monte Colombo “cui unita est ecclesia sancti Georgi in Conca”. Andando ancora indietro nel tempo, ho trovato conferma nel decimario di Leale Malatesa (1376) che la chiesa di San Martino pagava i tributi anche per i benefici della cella o oratiorio di San Giorgio in località Taverna. Dunque, scomparsa la celletta, la parocchia di Monte Colombo potrebbe aver ereditato il beneficio e … il santo sul dipinto.
Ma la storia della parrocchia incomincia almeno 300 anni prima del vescovo Malatesta. Nel 1059, infatti, fra i fondi, le chiese e le cappelle del territorio prebano di San Savino c’è anche “meditate sci Martini di Ronco Colombo”.
…
La vecchia chiesa di San Martino sorgeva anticamente più verso Montescudo rispetto ad oggi, probabilmente dentro la cerci delle mura che fortificavano il castello. Fu demolita, per l’usura del tempo, nel 1782 e ricostruita più ad est, sotto le mura, fra il 1783 e il 1784. A renderla inagibile ci pensò però di nuovo il passaggio del Fronte: una granata ne squarciò la facciata che fu ricostruita solo nei primi anni del ’50.”
Archivio storico.

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SAN SAVINO
“La Pieve di San Savino nel Riminese fu una delle più antiche
del territorio di Rimini.
La prima memoria storica è ricordata nel 541 nel codicedei Papiri di Baviera: Monsignor Gaetano Marini di S. Arcangelo, nel suo libro “I Papiri diplomatici”, ricorda la pieve di S. Savino allorchè venne posta in vendita la sesta parte del fondo Domiziano.
Questa Pieve era una delle più importanti della nostra zona e, sotto la giurisdizione ecclesiastica di essa dipendevano molte chiese, cappelle, ecc. ecc.
Fra queste la cappella di San Martino di Ronco Colombo
(oggi Montecolombo), posta nel castello di questo paese.”
Tratto da una nota del 9 settembre 1978, indirizzata al parroco del tempo, firmata da Nello Cortellini.
“Per quanto riguarda l’edificio dell’antica Pieve, verosimilmente sorgeva nello stesso luogo di oggi, anche se, ovviamente, deve essere stato più volte rifatto e restaurato.
Per l’ubicazione, ecco una descrizione del luogo del 1761: “La chiesa è posta nel territorio del castello detto San Savino appresso la strada pubblica. Da una parte ha i portici della chiesa e dall’altra il cimitero circondato da mura
e l’orto della residenza parrocchiale”.
Anche riguardo alla ristrutturazione abbiamo una nota del parrocco don Felice Niccolini, del 29 luglio 1822: “La chiesa vecchia era rivolta a oriente e da me riedificata e rivolta ad occidente, e ciò fu fatto nel 1793 …”.
Fu questa stessa chiesa che venne distrutta dal passaggio del Fronte (settembre 1944) e ricostruita poi con la facciata rivolta al paese, verosimilmente con la stessa direzione della Pieve originaria, come testimonierebbe un muro semicircolare, forse parte dell’abside della chiesa del 1000.”
Archivio storico